Si terrà dal 11 febbraio al 26 febbraio 2012 alla Galleria d'Arte
Domus Turca nel centro storico di Ferrara la personale di Marco Paseri,
tratta dalla collezione Bianco Nero Argento Vero.
In mostra una ventina di opere in bianco e nero, la tecnica è l'olio su tela,
i soggetti sono i ritratti e le scene di vita quotidiana dove i personaggi non
vengono mai inseriti casualmente, tutto l'impianto scenico del dipinto viene
studiato con perizia e dovizia di particolari. Ogni ritratto diviene così scena
ed ogni personaggio non è mai fine a se stesso ma diventa protagonista
inconsapevole di un racconto articolato e complesso come la
trama di un romanzo dove si intersecano e si avvicendano situazioni
diverse in luoghi sempre ben definiti. In ogni quadro è rivelata e raccontata
una storia che non deve necessariamente finire nell'istante in cui la si analizza
ma può trovare una sua prosecuzione anche in un'altra rappresentazione,
sempre però con un unico filo conduttore: la quotidianità e la consapevole
realtà delle situazioni.
La sua espressione, che appartiene all'area figurativa, è ricercata e minuziosa,
squisitamente alla ricerca di particolari e dettagli che non vogliono essere solo
un mero esercizio grafico, ma desiderio di entrare in profondità,
di esaminare con attenzione il linguaggio magico e segreto di cose ed oggetti
che appartengono alla quotidianità.
Paseri ci porta a percorrere le strade della ricerca umana di varia natura,
come la ricerca di un amore o di un tradimento, l'antico gioco della seduzione e
delle cose più famigliari a noi stessi.
La scelta, fortemente voluta, di utilizzare per questa collezione,
esclusivamente il bianco e nero con le sfumature dei grigi e l'impianto scenico
così pulito e rigoroso, è dettata da questo periodo in cui ci ritroviamo,
soli con noi stessi in balia di una crisi che incombe e che tende a sopraffarci.
Le sbavature intenzionalmente inserite nei quadri sono a significare che la città
con il suo repentino pulsare ci sta inglobando, inghiottendo nel suo sistema
tentando di far sparire la nostra personalità e di insinuarsi anche nelle nostre vite
e di volerne far parte, quasi fosse un organismo vivente e pensante.
Rimane però sempre la speranza, la fiducia nella creatività e nelle sorprendenti
capacità che contraddistinguono l'essere umano: la luce, quella luce generata
dall'argento sempre presente, che avvolge il quadro quasi a volerci preservare
dalle interferenze esterne, come fa un mantello per proteggerci dal freddo ...
Domus Turca nel centro storico di Ferrara la personale di Marco Paseri,
tratta dalla collezione Bianco Nero Argento Vero.
In mostra una ventina di opere in bianco e nero, la tecnica è l'olio su tela,
i soggetti sono i ritratti e le scene di vita quotidiana dove i personaggi non
vengono mai inseriti casualmente, tutto l'impianto scenico del dipinto viene
studiato con perizia e dovizia di particolari. Ogni ritratto diviene così scena
ed ogni personaggio non è mai fine a se stesso ma diventa protagonista
inconsapevole di un racconto articolato e complesso come la
trama di un romanzo dove si intersecano e si avvicendano situazioni
diverse in luoghi sempre ben definiti. In ogni quadro è rivelata e raccontata
una storia che non deve necessariamente finire nell'istante in cui la si analizza
ma può trovare una sua prosecuzione anche in un'altra rappresentazione,
sempre però con un unico filo conduttore: la quotidianità e la consapevole
realtà delle situazioni.
La sua espressione, che appartiene all'area figurativa, è ricercata e minuziosa,
squisitamente alla ricerca di particolari e dettagli che non vogliono essere solo
un mero esercizio grafico, ma desiderio di entrare in profondità,
di esaminare con attenzione il linguaggio magico e segreto di cose ed oggetti
che appartengono alla quotidianità.
Paseri ci porta a percorrere le strade della ricerca umana di varia natura,
come la ricerca di un amore o di un tradimento, l'antico gioco della seduzione e
delle cose più famigliari a noi stessi.
La scelta, fortemente voluta, di utilizzare per questa collezione,
esclusivamente il bianco e nero con le sfumature dei grigi e l'impianto scenico
così pulito e rigoroso, è dettata da questo periodo in cui ci ritroviamo,
soli con noi stessi in balia di una crisi che incombe e che tende a sopraffarci.
Le sbavature intenzionalmente inserite nei quadri sono a significare che la città
con il suo repentino pulsare ci sta inglobando, inghiottendo nel suo sistema
tentando di far sparire la nostra personalità e di insinuarsi anche nelle nostre vite
e di volerne far parte, quasi fosse un organismo vivente e pensante.
Rimane però sempre la speranza, la fiducia nella creatività e nelle sorprendenti
capacità che contraddistinguono l'essere umano: la luce, quella luce generata
dall'argento sempre presente, che avvolge il quadro quasi a volerci preservare
dalle interferenze esterne, come fa un mantello per proteggerci dal freddo ...